I possibili effetti terapeutici della musica di Joni Mitchell

Psicologo L'Aquila Joni Mitchell

Il mood congruity effect (Bower, 1980), il meccanismo cognitivo per il quale l'emozione attiva in un determinato momento fa emergere pensieri, immagini e ricordi congruenti con quella emozione (ad esempio: ascolto musica triste, mi sento triste, ho pensieri, immagini, ricordi e fantasie tristi).

 

E' un meccanismo implicato nei processi di mantenimento di diverse patologie. Ad esempio, contribuisce alla sofferenza nei disturbi d'ansia, poiché operando a favore del mantenimento della patologia: essendo in ansia (condizione che segnala biologicamente il pericolo), le persone sono maggiormente attente agli stimoli minacciosi, questa condizione le porta ad interpretare la situazione in maniera ancora più pericolosa, rinforzando l'ansia stessa; ma oggi non parlerò della sua valenza disfunzionale, poiché questo meccanismo si può sfruttare anche a scopo terapeutico. 

Sta avvenendo nel Servizio Sociale dell'University of Cincinnati (Ohio, USA). 

Sarà capitato a tutti di ascoltare una canzone e sintonizzarsi emotivamente sul suo contenuto. La musica ha la straordinaria capacità di evocare le più disparate sfumature di sentimenti ed emozioni, di farci entrare in contatto con la nostra sofferenza.

Il Dr Gary Dick professore dell'University of Cincinnati ha recentemente parlato in un'intervista del lavoro terapeutico presso il Servizio Sociale dell'University of Cincinnati, in cui la musica ed i testi di Joni Mitchell vengono affiancati alla psicoterapia come strumento utile al trattamento di diversi pazienti con disagio psicologico.

<<Molte volte le persone potrebbero avere la sensazione che ci sia qualcosa fastidioso loro, ma non sanno esprimerlo. E' in questi casi che penso che la musica possa aiutare, perché spesse volte le canzoni con i loro testi possono dire alle persone esattamente che cos'è la cosa con cui stanno lottando e che non possono dire a se stesse. Penso che Joni Mitchell abbia un suo modo di scrivere, fare musica e parlare della vita, che alcuni dei suoi album sono praticamente un'auto-analisi. Parla delle diverse esperienze della vita, e per esperienze, intendo quei temi universali esistenziali che riguardano tutti noi>>, ha dichiarato nell'intervista il professor Dr Gary Dick. 

Il testo integrale dell'intervista è disponibile in lingua inglese qui -> link.  

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