#PANICO

Gli attacchi di panico rappresentano una condizione di malessere di carattere ansioso che colpisce molte persone nel mondo.

 

 

Un attacco di panico si manifesta entro un periodo di intensa paura o disagio, durante il quale quattro (o più) dei sintomi riassunti nell’immagine  raggiungono un picco nel giro di 10 minuti (DSM-V -APA, 2013).

Quando gli attacchi di panico sono frequenti si parla di Disturbo di panico, un disturbo d’ansia caratterizzato, appunto, da attacchi di panico frequenti ed inaspettati.

 

 

Generalmente, chi ha avuto esperienza di uno o più attacchi di panico tende a sviluppare la paura che l’attacco di panico possa verificarsi nuovamente, e la preoccupazione rispetto alle conseguenze dell’attacco di panico (ad esempio: paura di impazzire, perdere il controllo, avere un attacco cardiaco). È per questo che frequentemente queste persone tendono ad evitare i luoghi in cui gli attacchi di panico si sono verificati, evitare circostanze dove risulta difficile “trovare una via d’uscita” (chiedere aiuto) in caso di forte ansia, e a mettere in atto comportamenti allo scopo di proteggersi dalle crisi di panico (comportamenti protettivi).

Comportamenti protettivi frequenti:

- potare con sé ansiolitici e tranquillanti

- allontanarsi da luoghi familiari solo in presenza di una figura di riferimento

- tenere sotto controllo le uscite di sicurezza

 

- assicurarsi della presenza limitrofa di strutture mediche

Comportamenti di evitamento frequenti:

- non utilizzare automobile, autobus, metropolitana, treno, aereo

- non frequentare luoghi chiusi

- non allontanarsi da zone considerate “sicure” 

 

- non compiere sforzi fisici

 



Queste forme di evitamento e protezione, quando estese a vari ambiti della vita delle persone, risultano molto invalidanti e compromettono la qualità della vita. 

TRATTAMENTO

La letteratura scientifica in materia di panico è concorde nell’indicare come più efficace per la cura e trattamento la psicoterapia e la terapia farmacologica se risulta necessaria.

Per quanto concerne la psicoterapia, la più efficace è la PSICOTERAPIA COGNITIVO-COMPORTAMENTALE.

 

Questa tipologia di trattamento parte dall’idea che, nel corso di un attacco di panico, le persone tendono ad interpretare alcuni stimoli come pericolosi, come il segnale di un’imminente catastrofe.

Queste interpretazioni, spaventandole, scatenano in loro i sintomi mentali e fisici dell’ansia, i quali vengono, a loro volta, interpretati in modo catastrofico, permettendo al il livello d’ansia di crescere ulteriormente, intrappolando le persone in un circolo vizioso che culmina in un attacco di panico, che le persone tendono di gestire mettendo in atto dei atto comportamenti di “evitamento” e comportamenti “protettivi”.

 

Il trattamento cognitivo-comportamentale del panico prevede un protocollo che implica le seguenti fasi:

  • formulazione del contratto terapeutico tra psicoterapeuta e paziente in cui verranno condivise le modalità e gli obiettivi del trattamento;
  • psicoeducazione al disturbo;
  • ricostruzione dell’evento e della manifestazione iniziale e attuale del disturbo;
  • insegnamento di tecniche per la gestione dei sintomi dell’ansia;
  • individuazione delle interpretazioni erronee che portano all’attacco di panico e messa in discussione di tali interpretazioni;
  • esposizione graduale alle sensazioni e agli stimoli temuti ed evitati;
  • prevenzione delle ricadute.

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